mercoledì 19 ottobre 2016

Azienda Consortile per i Servizi Sociali: riflettiamoci bene perchè aumenta la spesa

I Comuni della Penisola Sorrentina intendono costituire un'Azienda Speciale per la gestione dei Servizi Sociali attualmente in capo al Piano Sociale di Zona diretto dal dott. Gennaro Izzo in qualità di coordinatore. Questa decisione dei Sindaci e che i Consigli Comunali devono approvare sullo schema predisposto da Izzo mi sembra che non tiene in considerazione alcuni fattori a mio avviso importanti.
Innanzitutto le prescrizioni della Legge-Madia di riforma della pubblica amministrazione che prevede il taglio drastico di aziende partecipate e consortili degli Enti Locali per ridurre la spesa pubblica. Quelle che possono restare operative devono avere una propria autonomia finanziaria confrontandosi col mercato come una qualunque società e non mi sembra proprio il caso di un'Azienda Speciale per i servizi sociali che sono finanziati interamente e soprattutto cospicuamente dalle Regioni e dai Comuni.

A ulteriore conferma che la costituzione di questa Azienda (come evidentemente proposta dal Piano di Zona) non è oggi contemplata dalla legge, c'è la lettera inviata ai Sindaci della Campania dall'Assessore Regionale alle Politiche Sociali, Lucia Fortini, che alla fine scrive testualmente:
"Rinnovo pertanto l'invito a tutti voi, ad adottare nuove forme associative e di gestione più evolute e più strutturate di quelle attuali attraverso la costituzione di Aziende consortili per i servizi alla persona, nella speranza che sia approvata al Senato la deroga per la costituzione dei Consorzi per i servizi sociali, consentendo di fugare ogni dubbio circa tale forma associativa come già è avvenuto in tante altre Regioni non solo del Centro e del Nord del nostro Paese, al fine di stabilizzare servizi e operatori e garantire in tal modo efficacia e qualità alle reti territoriali di servizi alla persona".

Quindi allo stato costituire un'Azienda Consortile per i servizi sociali non è contemplato dalla legge. Inoltre l'obiettivo dichiarato è quello di stabilizzare il personale che, attraverso un complesso sistema di Cooperative sociali sottratto a ogni controllo pubblico, ruota attorno al Piano Sociale di Zona svolgendo legittimamente attività e garantendo servizi, ma che potrebbero rivelarsi un canale privilegiato per l'assunzione di personale nella costituenda Azienda dove inoltre bisognerà sicuramente dotarsi di molte altre figure professionali per gestire l'Azienda medesima: un segretario, un ragioniere, un revisore dei conti, etc.. etc... Quindi lievitazione dei costi, l'opposto di quello che si vuole fare da parte della legge-Madia!
Per di più con sottrazione di sovranità ai Comuni in materia di servizi sociali dovendo i Sindaci pensare soltanto a trasferire fondi, senza entrare nel merito della gestione e dei controlli che già sembrano molto accurati.

Questa decisione appare perciò affrettata e ambigua per questi e per altri aspetti che dovranno invece essere più attentamente esaminati sulla base di un dettagliato prospetto tecnico-finanziario inerenti i presunti vantaggi a costituire l'Azienda consortile. 
L'auspicio è che la politica, ma anche gli uffici preposti approfondiscano perbene questo tema molto delicato e molto oneroso per le casse comunali.

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